mercoledì 15 giugno 2016

Il paesello di Staffolo mi accarezza sempre l'anima… Il suo centro raccolto, i vicoletti angusti che sembrano nascondere segreti, le case piccole con le pietre vive e i fiori. Oggi sono uscita nell'ora in cui vecchietti tornano a casa per la cena e a passo lento attraversano il corso e se ne vanno nelle proprie abitazioni. Incontro il tabaccaio, il carabiniere, una famiglia a passeggio e sento le grida felici dei bimbi che giocano davanti la chiesa.



Camminando intorno le mura del borgo mi sorprende sempre una porticina che da su un panorama incredibile: il monte San Vicino si staglia su un mare di colline che sembrano disegnate da un pittore. C'è una texture bellissima di campi coltivati verdi e gialli. E poi gli alberi che da qua sembrano piccoli cespugli e le casette che ogni tanto interrompono le geometrie di queste distese colorate. La mia mente vola a chi abiterà quelle case, cosa staranno facendo ora? Le mamme prepareranno la cena, magari prima avranno raccolto insalata e pomodori nell'orto. Intanto i grilli cantano e gli uccellini volano liberi nel cielo mentre una signora sta annaffiando il suo orticello proprio qui davanti a me. Si sentono suoni in lontananza e sono quelli dei trattori, che mi riportano all'infanzia passata in campagna. Un lieve venticello mi accarezza i capelli e il corpo… Penso che non potrei essere da nessuna altra parte ora… Io sono qui.
















 
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